Qualcuno bussò al finestrino: un uomo anziano, dai capelli biondi, con un ghigno mi redarguì: "Non vorrai perderti il divertimento adesso? Scendi, la grandine è finita!", qualche secondo più tardi smise di grandinare. Quella voce? Dove l'avevo già sentita? Aprii la portiera cercando di fare chiarezza: "Ne abbiamo trovato un altro..." era la stessa voce! Sgranai gli occhi e lo fissai, lui ricambiò con il suo placido sguardo amaranto.
Mi si gelò il sangue nelle vene!
Linda corse a prendermi, gettando un'occhiataccia malefica al soggetto: "Arriva!", urlò; il vento ululava fortissimo...e per una ragione: una tromba d'aria si era formata sul campo e avanzava proprio verso di noi. Scioccamente mi misi a pensare che non era normale: troppo pochi danni! L'uomo ci si affiancò, mormorando qualcosa come "il solito esibizionista!". L'atmosfera si era trasformata, deformata, davanti a noi si elevò un muro invisibile, simile a quello del calore, e dall'altra parte intravidi due figure: un uomo e una ragazza...no, quella era Linda, la Linda delle foto!
La tromba d'aria era in mezzo, incominciò a smorzare, a scemare sempre più, finché non scomparve del tutto: il dr. Raffaeli ne uscì tranquillo. Tutto sembrava in continuo cambiamento, meno lui, sempre uguale, fin da quella lontana volta che lo avevo intravisto all'ospedale, subito dopo che impazzii...