Blognovel: istruzioni per l'uso!

Benvenuti lettori!
A voi, che siete giunti in queste pagine, è dedicato questo piccolo trafiletto...che ci siate arrivati perché indirizzati o per caso, perché obbligati, perché siete inciampati nella Rete e ci siete finiti di faccia o peggio...perché la cosa vi ha incuriositi...beh...l'importante è che ora ci siete!
Seguite i numeri di ogni post nell'Archivio blog come fossero piccoli capitoli e sprofondate nel nostro mondo!

Quattro autori (dai ritmi bradiposi) un giorno han deciso di "divertirsi" spiattellando sul web le loro surreali idee e creando questo luogo: una blognovel, ma anche un cadavere eccellente!
Le regole che guidano la mano degli autori sono semplici:
1) un autore non può scrivere due post di seguito (quindi devono essere sempre alternati), in questo modo non c'è monopolio ma neanche dei turni fissi (si scrive quando si può);
2) non c'è uno stile o genere: il romanzo può andare dal fantasy al realistico, dal poliziesco all'horror, dalla commedia a quello che si vuole;
3) numerare i post: in questo modo la lettura è facilitata;
4) non esagerare con la lunghezza;
5) possibilmente cercare di non pilotare la trama e lasciare qualche porta aperta per chi scriverà dopo;
6) utilizzare i post per la storia ed i commenti per le opinioni.

Buona lettura,
Belfolk

martedì 12 agosto 2008

15. Casa

"Dove stiamo andando?" chiesi cercando di dissimulare l'ansia crescente che minacciava di diventare panico da un momento all'altro.
"A casa!"
La sua voce gioviale suonava tremendamente stonata sullo sfondo delle nuvole grigie che minacciavano tempesta da un momento all'altro.
"Questa non è la strada di casa nostra Linda! Che ti prende? Non mi hai ancora spiegato cos'è successo, anzi ora che mi ci fai pensare non mi hai neanche chiesto cosa ho avuto, il perché del mio comportamento, come se già lo sapessi."
"Io so e tra poco saprai anche tu. Stiamo andando a casa."
Ma quale casa? Quale fottuta casa? Non riuscivo a pensare ad altro e quello che più stonava era che il suo tono era quello di una scampagnata domenicale. Sembrava allegra... euforica...
Aspettai in silenzio che parlasse mentre il paesaggio brullo e desolato ci correva attorno, reso ancor più tetro dall'oscurità prematura portata dalle nubi.
Guidava fischiettando, il caschetto di capelli ramati che le accarezzava il viso.
"Da quando hai cambiato colore ai capelli Linda?"
"Sempre avuti così Carlo."
Balle. La settimana prima preparandosi per il suo viaggio li aveva tagliati ed era tornata al suo colore naturale. Ora iniziavo a ricordare.
"Ecco, siamo arrivati. Scendi."
Aprii lo sportello su quello che sembrava un campo sterminato in mezzo al nulla.

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