L'aria umida e opprimente diede vita ad un temporale violento, seguito da una grandinata: mi alzai da terra e corsi verso la macchina per mettermi al riparo. Appena chiusi la portiera mi girai verso il campo e notai che Linda non si era mossa: era lì, immobile ad osservare l'orizzonte, in attesa! Guardai nella stessa direzione: il cielo si era fatto verdastro, non lo avevo mai visto di quel colore, e le nuvole si stavano muovendo sempre più velocemente. Istintivamente buttai l'occhio nel quadro motore: la chiave non c'era!
Qualcuno bussò al finestrino: un uomo anziano, dai capelli biondi, con un ghigno mi redarguì: "Non vorrai perderti il divertimento adesso? Scendi, la grandine è finita!", qualche secondo più tardi smise di grandinare. Quella voce? Dove l'avevo già sentita? Aprii la portiera cercando di fare chiarezza: "Ne abbiamo trovato un altro..." era la stessa voce! Sgranai gli occhi e lo fissai, lui ricambiò con il suo placido sguardo amaranto.
Mi si gelò il sangue nelle vene!
Linda corse a prendermi, gettando un'occhiataccia malefica al soggetto: "Arriva!", urlò; il vento ululava fortissimo...e per una ragione: una tromba d'aria si era formata sul campo e avanzava proprio verso di noi. Scioccamente mi misi a pensare che non era normale: troppo pochi danni! L'uomo ci si affiancò, mormorando qualcosa come "il solito esibizionista!". L'atmosfera si era trasformata, deformata, davanti a noi si elevò un muro invisibile, simile a quello del calore, e dall'altra parte intravidi due figure: un uomo e una ragazza...no, quella era Linda, la Linda delle foto!
La tromba d'aria era in mezzo, incominciò a smorzare, a scemare sempre più, finché non scomparve del tutto: il dr. Raffaeli ne uscì tranquillo. Tutto sembrava in continuo cambiamento, meno lui, sempre uguale, fin da quella lontana volta che lo avevo intravisto all'ospedale, subito dopo che impazzii...
Qualcuno bussò al finestrino: un uomo anziano, dai capelli biondi, con un ghigno mi redarguì: "Non vorrai perderti il divertimento adesso? Scendi, la grandine è finita!", qualche secondo più tardi smise di grandinare. Quella voce? Dove l'avevo già sentita? Aprii la portiera cercando di fare chiarezza: "Ne abbiamo trovato un altro..." era la stessa voce! Sgranai gli occhi e lo fissai, lui ricambiò con il suo placido sguardo amaranto.
Mi si gelò il sangue nelle vene!
Linda corse a prendermi, gettando un'occhiataccia malefica al soggetto: "Arriva!", urlò; il vento ululava fortissimo...e per una ragione: una tromba d'aria si era formata sul campo e avanzava proprio verso di noi. Scioccamente mi misi a pensare che non era normale: troppo pochi danni! L'uomo ci si affiancò, mormorando qualcosa come "il solito esibizionista!". L'atmosfera si era trasformata, deformata, davanti a noi si elevò un muro invisibile, simile a quello del calore, e dall'altra parte intravidi due figure: un uomo e una ragazza...no, quella era Linda, la Linda delle foto!
La tromba d'aria era in mezzo, incominciò a smorzare, a scemare sempre più, finché non scomparve del tutto: il dr. Raffaeli ne uscì tranquillo. Tutto sembrava in continuo cambiamento, meno lui, sempre uguale, fin da quella lontana volta che lo avevo intravisto all'ospedale, subito dopo che impazzii...