Avevamo fatto dunque tanta strada per giungere in mezzo ad un0 sconfinato campo erboso, sullo sfondo alcune colline...
"Linda dimmi dove cazzo siamo e smettila di fare l'enigmatica o me ne torno a casa a piedi!!!"
"Carlo, tranquillizzati... Non puoi capire certe cose se non le vivi... non potrei dirti cosa ti sta per capitare, non mi crederesti, devi solo attendere, dobbiamo solo aspettare..."
"Aspettare cosa??? Basta, sono stanco di te, stanco di tutto, non ce la faccio più, voglio tornare a casa adesso!!!"
Ero stremato e la pseudoserenita' di Linda mi incuteva maggiore terrore, timore, ansia, angoscia. Non la riconoscevo più... Intorno a noi si stava alzando un forte vento e le nuvole nere sembrava che stessero per crollare a terra come piombo.
"Stiamo per tornare a casa, Carlo..." Un sorriso segnava il volto di Linda, che continuava a guardare il cielo plumbeo... Io non ce la facevo più, ero stanco, avevo freddo, mi piegai sulle ginocchia appoggiandole al suolo. La prima goccia di pioggia mi cadde sulla fronte, sollevai il volto sull'imperturbabile Linda che si trovava proprio di fronte a me, in piedi e la supplicai piangendo: "Linda, basta, perfavore... dove siamo? Che cosa facciamo qui, chi, che cosa stiamo aspettando??"
Non si mosse, mi guardò esclamando: "Ora vedrai, stanno arrivando!"
1 commento:
Sarà molto gioco di ruolo, ma... io evoco Mulder! Solo lui può!
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