Blognovel: istruzioni per l'uso!

Benvenuti lettori!
A voi, che siete giunti in queste pagine, è dedicato questo piccolo trafiletto...che ci siate arrivati perché indirizzati o per caso, perché obbligati, perché siete inciampati nella Rete e ci siete finiti di faccia o peggio...perché la cosa vi ha incuriositi...beh...l'importante è che ora ci siete!
Seguite i numeri di ogni post nell'Archivio blog come fossero piccoli capitoli e sprofondate nel nostro mondo!

Quattro autori (dai ritmi bradiposi) un giorno han deciso di "divertirsi" spiattellando sul web le loro surreali idee e creando questo luogo: una blognovel, ma anche un cadavere eccellente!
Le regole che guidano la mano degli autori sono semplici:
1) un autore non può scrivere due post di seguito (quindi devono essere sempre alternati), in questo modo non c'è monopolio ma neanche dei turni fissi (si scrive quando si può);
2) non c'è uno stile o genere: il romanzo può andare dal fantasy al realistico, dal poliziesco all'horror, dalla commedia a quello che si vuole;
3) numerare i post: in questo modo la lettura è facilitata;
4) non esagerare con la lunghezza;
5) possibilmente cercare di non pilotare la trama e lasciare qualche porta aperta per chi scriverà dopo;
6) utilizzare i post per la storia ed i commenti per le opinioni.

Buona lettura,
Belfolk

mercoledì 13 agosto 2008

16. Campo sconfinato

Avevamo fatto dunque tanta strada per giungere in mezzo ad un0 sconfinato campo erboso, sullo sfondo alcune colline...
"Linda dimmi dove cazzo siamo e smettila di fare l'enigmatica o me ne torno a casa a piedi!!!"
"Carlo, tranquillizzati... Non puoi capire certe cose se non le vivi... non potrei dirti cosa ti sta per capitare, non mi crederesti, devi solo attendere, dobbiamo solo aspettare..."
"Aspettare cosa??? Basta, sono stanco di te, stanco di tutto, non ce la faccio più, voglio tornare a casa adesso!!!"
Ero stremato e la pseudoserenita' di Linda mi incuteva maggiore terrore, timore, ansia, angoscia. Non la riconoscevo più... Intorno a noi si stava alzando un forte vento e le nuvole nere sembrava che stessero per crollare a terra come piombo.
"Stiamo per tornare a casa, Carlo..." Un sorriso segnava il volto di Linda, che continuava a guardare il cielo plumbeo... Io non ce la facevo più, ero stanco, avevo freddo, mi piegai sulle ginocchia appoggiandole al suolo. La prima goccia di pioggia mi cadde sulla fronte, sollevai il volto sull'imperturbabile Linda che si trovava proprio di fronte a me, in piedi e la supplicai piangendo: "Linda, basta, perfavore... dove siamo? Che cosa facciamo qui, chi, che cosa stiamo aspettando??"
Non si mosse, mi guardò esclamando: "Ora vedrai, stanno arrivando!"

1 commento:

Valeria Miceli ha detto...

Sarà molto gioco di ruolo, ma... io evoco Mulder! Solo lui può!